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~ Non c’è uomo che non mangi e non beva; pochi, però, sono quelli che apprezzano il buon sapore. (Chung Yung)

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Pizza di Formaggio Emmentaler, #noiCHEESEamo atto II

10 lunedì Nov 2014

Posted by peppersmatter in Festività, Impasti Lievitati

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Tag

#noiCHEESEamo, Emmentaler DOP, pasqua, pizza di formaggio, Pizza di Pasqua Salata

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Ricordate quando vi dicevo della dignitosa fine che aveva fatto l’Emmentaler DOP inviatomi per il contest #noiCHEESEamo??
Ebbene eccolo qui!

Questa è una ricetta quasi intoccabile a casa mia, la Pizza di Formaggio è un’istituzione, ricordo che da bambina nel periodo Pasquale mangiavo praticamente solo quella, piena di formaggi, con il pepe senza pepe, da sola con i salumi, insomma la Pasqua portava questa delizia e io la preferivo persino all’Uovo!

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Dalle mie parti si usa mangiarla a colazione la mattina di Pasqua, con i salumi, le uova sode e ogni altra leccornia presente, decisamente non adatta alla colazione!

Noi a casa la colazione di Pasqua non l’abbiamo mai fatta, la mattina di Pasqua era per la mia famiglia come una domenica mattina, unico giorno per poter fare colazione tutti insieme, con calma, dolci in tavola e latte, a svariate gradazione manco fossimo gli orsetti di Riccioli d’oro!
I Dolci della Domenica scandivano i periodi dell’anno, Pandoro e Panettone ma anche pasta dolce a Natale, Zuppa inglese a Pasqua (per riciclare le uova e le pizze dolci), ravioli a carnevale e ciambelloni e crostate per tutto l’anno…crostate soprattutto che la frolla è il cavallo di battaglia di mia madre, meno il rapporto con il forno ma, a detta sua, devono venire proprio così “croccanti”

Nonostante la colazione quindi, non fosse quella tipica Pasquale, ci rifacevamo degnamente durante il Pranzo dove si metteva in tavola tutto e dove le pizze di Formaggio la facevano da padrone, io gestivo una specie di raket, mia Zia ne mandava una solo per me, specificando che era solo mia “a lei piace tanto, quindi non mangiatevela” (come se avessi bisogno di mangiare!), poi c’era quella di mia madre “quella facile” diceva mia nonna e la sua, fatta nello stampo di alluminio con il mix di formaggi che sapeva lei, con lo strutto (sostituito poi negli anni con il burro…per fortuna!) e ci si alzava distrutti come avessimo affrontato un intero incontro di box ma soddisfatti perchè il cibo delle feste ha sempre un altro sapore…e non fa ingrassare!

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Non che ora le cose siano cambiate, Pasqua significa sempre Pizza di Formaggio in tutte le sue varianti, dalla più liberale con lievito per torte di mia madre a quella classica, tradizionale, con lievito di birra di mia nonna, non ci riuniamo la mattina a fare colazione ma continuiamo a fare pranzi che sono incontri di box.

È un piatto delle mie tradizioni insomma, della mia terra, che riporta ad una sensazione di famiglia e di festa, per questo l’ho scelta per la seconda parte del Contest Sui Formaggi Svizzeri, avvicinandomi con cautela per non snaturare la ricetta ma cercando di valorizzare questo formaggio che, credetemi, era perfetto!

Dopo averla assaggiata sono certa che mia nonna l’avrebbe apprezzata eccome, una variante, assolutamente saporita e degna di essere messa in tavola il giorno di Pasqua (ma anche stasera!).

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Per uno Stampo da Panettone da 1 kg

500 g Farina Manitoba
200 g Emmentaler DOP (tritato finemente)
100 g Emmentaler DOP (Tagliato a cubetti)
3 Uova
50 g Olio Extravergine di Oliva
100 g Acqua
10 g di Lievito di Birra
1 Cucchiaino di Malto (o miele se non avete il malto)
10 g di Sale Fino

Cominciate sciogliendo il lievito di birra nell’acqua, aggiungete il malto e mescolate bene.

Mettete la farina nella ciotola della planetaria e cominciate ad impastare aggiungendo lentamente l’acqua con il lievito e il malto e le uova, fino ad ottenere un impasto sufficientemente omogeneo, a questo punto aggiungete il sale, l’olio ed il formaggio tritato, continuate ad impastare e per ultimo aggiungete il formaggio a cubetti, impastate per altri 10 minuti, dovrete ottenere un impasto sodo e compatto, sarà pronto quando si staccherà dalle pareti della ciotola lasciandola perfettamente pulita, prendete lo stampo da panettone (se usate quelli di alluminio, oliatelo), coprite con la pellicola alimentare e lasciate lievitare fino al raddoppio.

Una volta che l’impasto sarà lievitato ed avrà raggiunto il bordo dello stampo infornate in forno già caldo a 180 gradi per circa 40 minuti, posizionate un pentolino pieno di acqua sul fondo del forno in modo da mantenere l’umidità, gli ultimi 5 minuti di cottura, potete aggiungere qualche cubetto di Emmentaler DOP per farlo sciogliere, come ho fatto io, o se preferite spennellate la superficie della pizza con un tuorlo d’uovo prima di infornare, sfornate, lasciate intiepidire e siete pronti per andare a tavola, da noi si mangia soprattutto con la lonza o un buon prosciutto, am vi assicuro che anche sola non durerà molto sul tavolo!

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Con Questa Ricetta Partecipo al Contest Di Peperoni & Patate #noiCHEESEamo – il 3° Contest dei Formaggi Svizzeri

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#noiCHEESEamo, quindi..Monkey Bread…ma mia nonna lo chiamava Riciclo!

31 venerdì Ott 2014

Posted by peppersmatter in Aperitivo, Finger, Idee dall'Estero, Impasti Lievitati

≈ 6 commenti

Tag

#noiCHEESEamo, Gruyère DOP, lievitati, Monkey Bread

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Ci sono momenti in cui navigando in rete mi imbatto in ricette che mi fanno tornare immediatamente bambina, quando ho visto per la prima volta il Monkey Bread (dolce tipicamente a stelle e strisce), non ho potuto non pensare a quando mia nonna da bambina preparava preparava il pane e con un po’ dell’impasto avanzato (in casa non si buttava niente!!!), preparava per noi più piccoli delle palline farcite con la mozzarella, che lasciava lievitare e poi friggeva…mia nonna friggeva tutto, non poteva immaginare un pranzo di famiglia senza qualcosa di fritto, di solito preceduto da lasagne, cannelloni o similari.

Aveva le sue convinzioni, le ha ancora, ma si è rassegnata a questa nuova “moda” di mangiare come se si fosse sempre a dieta, ricordo di un giorno in cui chiamandola le chiesi un semplice riso in bianco “senza burro Nonna, ho mal di pancia”, il riso in bianco più cremoso che avessi mai assaggiato, e quando alla mia domanda “Nonna ma qui c’è il burro, è troppo cremoso!” lei candida mi rispose “no niente burro, hai detto che non lo volevi, ci ho messo giusto un filo di panna…sennò non sa di niente!”

Le nonne non potevano immaginare di non portare in tavola primo, secondo, contorno e dolce, ogni cosa che si mangiava aveva un peso specifico superiore al piombo!
La mitica Frittata ripiena di formaggio e Prosciutto, Le Polpette in bianco, rigorosamente fritte, e la pizza di ogni tipo, al forno e fritta…poi ci si chiede come mai uno sia condannato ad una vita di dieta perenne!

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Comunque, quando ho visto per la prima volta il monkey bread ho pensato a quelle mitiche palline di pizze farcite che mangiavo da bambina, quindi quando sono arrivati i fantastici Formaggi Svizzeri per il Contest di Peperoni & Patate #noiCHEESEamo, ho subito pensato a rivisitare le pizzette di mia nonna, in chiave più salutare, o a dieta come direbbe lei, anche se di dietetico non hanno proprio niente!

Questo Gruyère mi ha totalmente conquistata, intendiamoci, i formaggi sono ottimi entrambi, ma io che sono un amante dei sapori leggermente più decisi questo è decisamente il mio preferito.

L’Emmentaler DOP (quello con i BUCHI) è il Formaggio svizzero per Antonomasia, quello di tutti i cartoni animati, quello che non manca mai nel frigo perchè, come dice sempre nonna…dove lo metti sta bene, è assolutamente versatile, io lo utilizzo nelle insalate di champignos, ma anche nei timballi, e presto vedrete dove secondo me dà il suo meglio, è il formaggio che ci aspettiamo drante un aperitivo, insomma è la Bandiera Svizzera, insieme al cioccolato!
Servono più di MILLE litri di latte fresco per avere una forma di formaggio di 80 kg, che poi viene lasciata maturare dai 4 ai 15 mesi, periodo in cui si formano quei buchini caratteristici, da bambina avevo creduto cecamente a mio nonno quando, con piglio deciso, mi aveva assicurata che era stato Speedy Gonzales a farli…che ci volete fare mio nonno era una specie di incantatore di serpenti, ne aveva sempre una pronta da racconatrci.

Questo Gruyère invece è totalmente diverso, intanto NON ha i buchi (qui Speedy Gonzales deve aver trovato chiuso!) e soprattutto ha un sapore molto più deciso variabile dal dolce al piccante (grazie alla crosta spazzolata ad acqua durante la stagionatura), è un formaggio che matura dai 5 mesi (il classico) fino ai 12 mesi (alpage), ho fatto fatica a non finirlo tutto mentre lo preparavo per la ricetta, si sposa bene con i vini rossi, io l’ho utilizzato per l’aperitivo, con le bandierine a mo di forchettine, e vi assicuro che anche con un buon miele è veramente fantastico!

Per questo ho deciso di utilizzarlo in questa ricetta, per dare un’impronta più decisa, ho quindi tolto il fritto, sostituito la farcia con il Gruyère DOP, aggiunto una nota acidula delle olive nere e ricreato la croccantezza della frittura con una panatura di cous cous, per questa ricetta ho scelto questo Formaggio per il gusto Ricco e Corposo che ben si sposava con l’impasto e con le olive…a Noi è piaciuto tanto!

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Per una tortiera di circa 20 cm di diametro:

400 g di Farina tipo 1
250 g di Acqua
10 g di Lievito di Birra
10 g di Malto (o Miele)
10 g di Sale
20 g di Olio Extravergine di Oliva
100 g di Olive Nere Denocciolate
200 g di Gruyère DOP
Cous Cous per la Panatura

Cominciate sciogliendo il lievito di birra nell’acqua, aggiungete il malto e mescolate bene per amalgamare.

Versate nella ciotola della planetaria la farina (o in una ciotola normale se impastate a mano) e cominciate ad impastare aggiungendo man a mano acqua, quando l’acqua sarà stata incorporata con la farina aggiungete l’olio ed il sale e continuate ad impastare per altri 10 minuti, aggiungete anche le olive tritate grossolanamente e continuate ad impastare fino ad ottenere una massa elastica che si stacca dalle pareti delle ciotola.

Mettete l’impasto a lievitare in una ciotola che avrete precedentemente unto con olio e coprite con la pellicola, lasciate lievitare fino al raddoppio.

Nel frattempo tagliate il Gruyère DOP in quadrati piuttosto grandi, diciamo 1cm x 1 cm, o anche qualcosina di più, il formaggio si dovrà sentire, prendete la ciotola dove cuocerete il Monkey Bread e, con un tovagliolo imbevuto con olio (io ho utilizzato olio aromatizzato all’aglio, rosmarino e finocchietto selvatico, ma va bene anche olio normale), ungete la teglia che avrete scelto per cuocerlo, di solito si utilizzano le teglie per il Gugelhupf in modo da avere un aspetto piramidale, ma qualsiasi teglia va benissimo.

Quando l’impasto sarà lievitato cominciate a formare le palline, prendete una piccola quantità di impasto, diciamo delle dimensioni di una noce, mettete un cubetto di Gruyère DOP al centro, richiudete per formare la pallina, passatela ora nel cous cous e adagiatela nella teglia unta, procedete così fino a terminare tutto l’impasto, non importa come metterete le palline, il bello del Monkey Bread è proprio la sua casualità di forma, in fondo dovrete poi strapparle con le mani!

Coprite con un canovaccio umido e lasciate lievitare di nuovo (ci vorrà circa 1 ora), nel frattempo preriscladate il forno a 180 °C, e quando il Monkey Bread sarà lievitato infornatelo per circa 40 minuti o fino a quando non sarà bello dorato.

A Cottura ultimata non vi resterà che toglierlo dalla teglia e cominciare a strappare e mangiare!

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Con Questa Ricetta Partecipo al Contest Di Peperoni & Patate  #noiCHEESEamo – il 3° Contest dei Formaggi Svizzeri

 

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